il bitume viene impiegato dall'uomo da millenni. In condizioni normali non rappresenta alcun rischio per le persone e la natura.
Il bitume pronto all'uso viene fornito a temperature tra 150 e 200 °C, stoccato e ulteriormente lavorato. A queste temperature genera emissioni minime. Inoltre, per motivi economici ed ecologici lo stoccaggio e il trasporto avvengono in sistemi chiusi. Anche nella lavorazione di bitume e asfalto si creano quantità minime di vapori e aerosol. A temperature inferiori a 80 °C dal bitume non sono misurabili emissioni anche con metodi moderni.
L'Ordinanza vigente sulle sostanze pericolose, che prescrive l'obbligo di contrassegno per la produzione e l'utilizzo di sostanze pericolose, non riguarda il bitume che non rientra tra le sostanze pericolose. Come merce di trasporto, dal gennaio 1997 il bitume rientra nella nuova classe di merci pericolose 9 (materie riscaldate) dell'accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada (ADR). Un possibile pericolo derivante dal bitume viene tuttavia indicato esclusivamente nella temperatura superiore a 100 °C necessaria durante il trasporto per preservarne la pompabilità.
Le moderne emulsioni leganti bituminose contengono inoltre solo percentuali minime di solventi o ne sono completamente prive. Gli altri additivi quali emulsionanti, zolfo, pellet di legno o olio vegetale, materie gommose e sintetiche non sono considerati sostanze inquinanti.